Si può ancora fotografare a Venezia?
Anche se la domanda sembra
retorica, a causa dei mille tranelli
che la splendida città lagunare
tende ad ogni fotografo, la risposta
alla fine non è affatto scontata;
certo un buon lavoro fotografico ha
indubbie difficoltà, c’è in primo
luogo il timore del
“dejà vu”, quel “già
fatta” che potrebbe scoraggiare ogni
velleità di scatto.
Altro grande spauracchio è
la consapevolezza di cascare nel
melenso, nel cartolinesco, nel senso
più deteriore dei termini; ma le
difficoltà non si limitano a questo:
tutto a Venezia è più difficile che
nelle altre città perché la
Serenissima non è perla rara, ma unica.
In
realtà a mio parere non solo si può,
ma si deve
fotografare a Venezia.
Se si ama la fotografia non si può non sentire il
bisogno di immortalare con un fotogramma ogni scorcio di quel immenso set
all'aperto che è la città lagunare.
Ecco perché ho parlato di “dovere” circa il fare
foto “alla” e “in” città.
Ma il più delle volte il dovere si tramuta in
piacere, perché prima con gli occhi e poi con il mezzo fotografico si
desidera catturare la vita a Venezia nei suoi molteplici aspetti, ciascuno
secondo il proprio modo di sentire e di vivere la fotografia.
I soggetti ed i temi non mancano: arte,
architettura, urbanistica, vita cittadina e turismo, passato e presente, vie
pedonali e vie d’acqua, ponti, e molte altre curiosità e particolarità che
si incontrano ad ogni piè sospinto, in una città dove ci si muove
prevalentemente a piedi.
Per questo gli spostamenti in città
sono molto più lenti che nelle altre parti
del mondo, e qualsiasi tragitto si intraprenda esso ci tiene immersi in un
ambiente con tante occasioni di catturare lo sguardo, anche il più
frettoloso e poco curioso si possa avere.
Figuriamoci per un fotografo, sempre teso a scoprire
quel che tutti guardano ma che pochi sanno vedere!
E’ forse per questo che in una città non
densamente abitata come Venezia si sono formati così tanti fotografi eccellenti in campo nazionale ed internazionale, come
Roiter, Berengo Gardin, Monti, Bepi Bruno, Campigotto tanto per citare i più
famosi e a Venezia sono emersi due dei maggiori storici italiani di
fotografia, Italo Zannier ed il compianto Paolo Costantini.
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